CARITAS

GRUPPO  INTERPARROCCHIALE  CARITAS  DI  MONTA’
S.Antonio
–  S.Stefano –  S.Rocco –  S.Vito

 

Il Gruppo Caritas ringrazia i parrocchiani di Montà e S. Stefano per la generosa risposta in occasione della vendita delle torte di domenica 5 novembre.
Il ricavato della vendita, che andrà a sostenere interamente le attività del Gruppo, è stato di € 1.996,00.
Grazie di cuore alle volontarie di S. Rocco e S. Vito che le hanno preparate e a chi le ha confezionate.
 
 
FONDO STRAORDINARIO DI SOLIDARIETA’

Chiunque voglia incrementare il fondo, che si propone di aiutare le famiglie che vivono il dramma della disoccupazione, potrà farlo, anche anonimamente, servendosi dell’apposito conto corrente postale n° 12217121 intestato a Parrocchia S. Antonio Abate – 12046 Montà (CN); oppure del codice IT 23 Z 03069 46510 100000003989 con la causale: FONDO STRAORDINARIO DI SOLIDARIETA’.
Inoltre è possibile fare l’offerta presso le segreterie.
Grazie di cuore a nome di coloro che tendono la mano!
“Il Signore ama chi dona con gioia!”

 

INFORMAZIONI

La Caritas interparrocchiale ricorda che il Centro di ascolto rimane aperto:
a Montà il giovedì dalle 9.00 alle 11.00 nei locali parrocchiali.
a S. Stefano è aperto il venerdì dalle 9.00 alle 11.00 presso la canonica.
L’armadio di S. Vito è aperto tutti i martedì dalle 15.00 alle 16.00.
N.B. I volontari della Caritas invitano a consegnare esclusivamente abiti in buono stato, puliti e riutilizzabili. Inoltre invitano a non consegnare merce ingombrante come tappeti o materassi, ecc.

Inoltre i volontari della Caritas, per eventuali comunicazioni, sono disponibili dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 11.00, al seguente numero: 353 346 9648.
Allo stesso numero ci si può rivolgere per usufruire dell’armadio di S. Vito e per altre richieste.

I volontari del gruppo Caritas interparrocchiale di Montà e S. Stefano propongono alle comunità di fermarsi alla bottega della solidarietà in piazza Vittorio Veneto.
Orario di apertura: giovedì e sabato dalle 9.30 alle 12.00 e la domenica dalle 10.00 alle 12.00.
È possibile trovare abiti, scarpe e oggetti vari, ad offerta minima, ceduti all’armadio della Caritas di S. Vito per il sostegno delle attività e dei servizi a favore di chi è in difficoltà.
Nel periodo di apertura di questo spazio, il centro di S.Vito rimarrà chiuso per la distribuzione mentre continuerà la disponibilità di raccolta dell’usato.
Si raccomanda a chi desidera consegnare degli indumenti di metterli in sacchi trasparenti puliti e se possibile stirati.
L’orario per la consegna rimane il martedì dalle 16.00 alle 17.00.
Grazie a tutte le persone che faranno visita alla Bottega dove certamente troveranno un pensiero per sé o per i
propri cari abituandoci a “USARE L’USATO”!

Il Centro di accoglienza Caritas di Alba chiede aiuto per la raccolta di coperte, lenzuola, cuscini e federe necessari per le tante persone che in questo periodo chiedono un posto per dormire. Non è richiesto nulla di nuovo purché pulito.
Chi ha disponibilità può consegnare in parrocchia.

I volontari del gruppo Caritas propongono il TESSERAMENTO ANNUALE.
Le persone che nel tempo hanno aderito sono invitate a rinnovarlo presso il Centro di Ascolto nello stesso orario.

Il gruppo della Caritas interparrocchiale si è attivato dai primi giorni dell’epidemia in progetti e servizi per rispondere alle esigenze più urgenti. Con le risorse disponibili, numerosi volontari hanno realizzato la confezione di mascherine sopperendo alla iniziale mancanza di questi preziosi strumenti di protezione contro il virus.
Le mascherine sono state fornite a tutta la comunità di Montà, come concordato con il Comune, a chi ne ha fatto richiesta, alle persone in difficoltà, ai volontari della Caritas e agli ospiti del Centro di prima accoglienza di Alba.
Il compenso per il materiale acquistato è stato lasciato a libera offerta.
Alle famiglie già seguite dalla Parrocchia sono stati distribuiti, tramite l’emporio della Caritas diocesana, pacchi alimentari, a partire da fine marzo con un intervallo di dieci giorni tra le consegne.
È stata una risposta concreta e immediata alla difficoltà conseguente all’interruzione o alla mancanza di lavoro.
A queste ne sono state segnalate altre che si trovavano in caso di particolare necessità che sono state aiutate con buoni spesa subito utilizzabili.
Si sta cercando di dare sostegno alle famiglie che stanno vivendo in condizioni precarie soprattutto conseguenti alla mancanza di lavoro e al mancato pagamento della cassa integrazione.

 

GLI AMBITI PRINCIPALI DEL NOSTRO IMPEGNO SONO:

Banco alimentare: viene distribuito un pacco alimentare mensile a circa 40 famiglie del Comune di Montà e di S.Stefano Roero.

Lavoro. Abbiamo dato disponibilità per un servizio di collegamento tra domanda ed offerta soprattutto per servizi alla persona come badanti o collaboratrici domestiche.

Casa. L’aiuto in questo settore è  di tipo economico. Soprattutto è cercare di andare incontro a situazioni di sfratto nella speranza di aiutare a non perdere l’abitazione.

Armadio. Grazie all’impegno delle volontarie di S.Vito è aperta ogni settimana, martedì dalle 15 alle 16, la distribuzione di capi di abbigliamento presso la canonica.

Alcuni membri del gruppo proseguono con la loro presenza presso la casa di riposo, nell’accompagnamento di persone presso servizi pubblici in particolare sanitari.

Si pone particolare attenzione ai servizi ed alle attività che possono coinvolgere i bambini e gli adolescenti (doposcuola, estate ragazzi…) per  offrire opportunità di sostegno scolastico e di animazione a minori in condizioni di svantaggio educativo e  sociale.

Centro di ascolto. E’ lo spazio di accoglienza dove i volontari sono disponibili a ricevere chi è nel bisogno o nella ricerca di lavoro domestico  o di un confronto ed un consiglio. Aperto ogni giovedì, presso la segreteria parrocchiale, dalle ore 9 alle ore 11 e ogni venerdì a S.Stefano. I volontari non escludono comunque la loro disponibilità anche in altri orari concordati.

Il centro di ascolto è la modalità che caratterizza il servizio di tutti i gruppi CARITAS di ogni parrocchia ed ogni diocesi italiana.

Per chi è interessato:  non ci sono date o periodi speciali per accedere al gruppo.

 

STORIA

La comunità di Montà  ha sempre annoverato un buon numero di Volontari impegnati presso le case di Riposo  del capoluogo (La Divina Misericordia) e della frazione S.Rocco (Ca’ nostra).

Inoltre a partire dai primi anni 90 si è costituito, in Parrocchia,  un piccolo gruppo che  ha organizzato uno spazio di ascolto per le persone in difficoltà.

Conclusa questa esperienza, veniva allestito il Banco alimentare, con distribuzione mensile.

A partire da febbraio 2010 nasceva l’attuale Gruppo interparrocchiale CARITAS.

La proposta è stata avanzata a tutte le tre parrocchie  e la composizione del gruppo è stata caratterizzata da sempre, dalla presenza di persone  di ogni comunità parrocchiale di Montà.

Fra i suoi membri erano presenti  i  Volontari  del Banco alimentare, altri che già operavano a livello personale nelle strutture o presso la sede locale della C.R.I., ma per la maggior parte, sono state persone alla prima esperienza in questo ambito.  L’indirizzo iniziale è stato di mantenere e consolidare gli interventi già in atto e di programmare incontri di formazione per rispondere alle tante domande sulle nuove povertà, sulle modalità di approccio ai problemi e poter così costruire insieme linee operative idonee e realizzabili nella nostra realtà.

Aprile-maggio 2010:
corso di informazione/formazione con i seguenti argomenti:
La Caritas diocesana e la Caritas parrocchiale.
L’esperienza del Volontariato di una Parrocchia albese.
Comunicazione ed approccio alla persona in difficoltà.
Organizzazione e gestione di un centro di ascolto.
La collaborazione con il servizio sociale pubblico.

In questo periodo, grazie alla distribuzione dei pacchi del banco alimentare si veniva a contatto con i nuclei in difficoltà presenti nel paese e da parte di alcuni Volontari si avviava un servizio domiciliare presso anziani soli e bisognosi soprattutto di incontrarsi e di usufruire di piccole commissioni.

Le persone in maggiore difficoltà potevano contare anche su un servizio di raccolta e di distribuzione di abiti usati.

Ai  costanti contatti con la sede Caritas diocesana  facevano seguito segnalazioni di situazioni di casi più problematici a cui si è dato, in collaborazione, le risposte possibili.

Ben presto sono iniziate le richieste di aiuto direttamente da parte degli interessati  a cui era possibile destinare l’unica risorsa del banco alimentare e degli abiti reciclati, ove necessario, l’accompagnamento a centri sanitari o a posti di lavoro.

Per rispondere all’aumento della richiesta di generi alimentari (molti di prima necessità non  venivano più forniti del banco di Moncalieri) e per aiutare, anche con piccole somme, le persone in difficoltà, a novembre 2010 si organizzava una prima bancherella domenicale di dolci  che ogni anno viene allestita con grande partecipazione e solidarietà dei montatesi.

Negli anni, la settimana precedente le festività natalizie, tutti i membri del gruppo continuano nell’impegno di  distribuzione “a domicilio” dei pacchi alimentari allo scopo di conoscere meglio la realtà delle singole famiglie ed i componenti del nucleo mai incontrati. Si è sempre tentato di stabilire una relazione, anche limitata, con le persone coinvolte per non ridurre i contatti alla sola consegna di alimenti o al pagamento di una bolletta.

Il periodo invernale , oberato da maggiori spese, rende inevitabile qualche intervento di carattere economico soprattutto per il riscaldamento dove,  se possibile, si provvede  direttamente alla consegna della legna o al  pagamento del gas per evitare che il denaro erogato sia diversamente utilizzato.

Aver dato visibilità ed informazioni relative al  gruppo ha messo in atto gesti di solidarietà e portato nuove adesioni.

Nel tempo si sono alternate le presenze mantenendo però un gruppo fisso di partecipanti della prima ora, e ad oggi fanno parte della Caritas parrocchiale, in modo permanente, 18 persone.

Nel 2011 si è attivata  la sperimentazione del “centro di ascolto”. I timori che condizionavano la decisione erano soprattutto:

  • La scarsa capacità di accogliere la persona che chiede aiuto e di valutarne il bisogno reale.
  • La mancanza di fondi per l’inevitabile erogazione di buoni per acquisto farmaci, contributi economici, anche parziali, ai canoni di affitto o al pagamento di bollette…

Si aderiva così al corso di formazione organizzato dalla Caritas diocesana relativo alla gestione dei centri di ascolto in quanto emergeva, sempre più chiara,  la necessità di darsi uno spazio ed un tempo per l’incontro, per l’ascolto e per la risposta alla domanda di aiuto condivisa e concordata nel gruppo.