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Il pensiero

 

Domenica 23 marzo 2025



 

Carissimi amici,

un giorno accadde il fatto della torre di Siloe, quella torre che era vicino alla piscina che portava l’acqua dal di fuori della città. Gesù ricorda come quella torre cadde e seppellì 18 persone, facendo pensare alla gente che fosse stato un castigo di Dio. Gesù invece afferma che le disgrazie non sono dei castighi ma sono degli avvertimenti. «Non andate a trovare
subito la soluzione facile dicendo che è stato un castigo – dice Gesù – perché era solo un avvertimento affinché tutti si convertissero». In ogni avvenimento è presente il Signore e lui ti avverte di qualcosa. In ogni cosa c’è tutta
una meraviglia stupenda, anche nel dolore, nella sofferenza, nella malattia. L’idea di un Dio che premi i buoni e castighi i cattivi, circola ancora come un virus in una certa mentalità religiosa. Gesù distrugge l’equazione peccato = castigo e, quindi, la tentazione di credere che l’umanità vada divisa in buoni e cattivi, santi e peccatori. Il mondo è costituito solo da ‘ladroni sulla croce’, ugualmente amati in quanto figli, e non per le loro prestazioni morali. Un Dio che amasse in base all’etica, cesserebbe d’essere l’Amore che invece si dà non per i meriti acquisiti (sarebbe un premio), ma perché non può non farlo. Come la luce non può non illuminare. Paolo ha provato a balbettare qualcosa sull’essenza di Dio: egli è magnanimo, buono; non invidioso. Non si vanta, non si gonfia d’orgoglio, non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia ma si rallegra della verità. Tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta” (1Cor 13, 4-7). Questo è il Dio di Gesù. Se la Quaresima ha un senso, è quello di disintossicarci da una falsa immagine di Dio. Occorre convertirci, trasformare la nostra mentalità, smetterla di sbagliarci su di lui, perché, come diceva Turoldo: «Sbagliarsi su Dio è un dramma, è la cosa peggiore che possa capitarci, perché poi ci sbagliamo sul mondo, sulla storia, sull’uomo, su noi stessi. Sbagliamo la vita».

Buona domenica e buona settimana.

Don Paolo, don Désiré, fra Luca, diacono Pierlorenzo

 


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