Avvisi
- E’ disponibile il nuovo bollettino di Pasqua 2025.
- Per seguire online le celebrazioni in S.Antonio collegarsi all’indirizzo: Facebook Unità Pastorale Montà – S. Stefano Roero.
- E’ possibile fare offerte per la parrocchia via Satispay
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Il pensiero
Domenica 8 giugno 2025
Carissimi amici,
eccoci giunti alla fine del tempo di Pasqua. Sono trascorsi 50 giorni da quella Domenica. Pentecoste è una parola greca che significa cinquantesimo giorno e si celebra, infatti, cinquanta giorni dopo Pasqua. Per gli antichi il 50 era il numero della pienezza di un tempo. A 50 anni a Roma si era dispensati dal servizio militare mentre per gli ebrei il cinquantesimo anno era l’anno del giubileo. Allora la Pentecoste indica che un tempo è finito. Il tempo del Gesù storico e delle sue apparizioni è finito e si apre il tempo della Chiesa. Insomma adesso tocca a noi. Gesù era asceso al cielo. Aveva chiesto ai discepoli di continuare a fare quello che lui aveva fatto: annunciare la bella notizia di un Dio che ama l’uomo in modo folle e gratuito. Gli apostoli erano scoraggiati, impauriti, delusi. E si chiesero: “E adesso, che si fa?”. Quante volte ci troviamo in questa situazione e diciamo: “E adesso che si fa?”. Abbiamo bisogno di un aiuto. Abbiamo bisogno del suo amore, dello Spirito Santo! Pentecoste è fidarsi di Gesù che dice: Uscite, non abbiate paura, adesso avete la forza per farlo. Il mio Spirito è dentro di voi. Nel racconto degli Atti degli Apostoli che ascoltiamo in questa domenica, leggiamo di alcuni uomini e donne a cui fu conferito il potere di parlare lingue che non avevano mai studiato. Questo avvenne per la prima volta nel giorno della Pentecoste alcune settimane dopo la morte di Gesù Cristo. In quell’occasione a Gerusalemme circa 120 discepoli di Gesù “furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare diverse lingue”. La folla di visitatori provenienti da paesi stranieri fu perplessa, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. Lo Spirito di Dio soffia, sempre e comunque, e crea unità in un’umanità formata da genti diverse, religioni diverse, esperienze diverse, in quanto ciascuno è portatore di verità, di bellezza e fecondità, non fosse altro perché unico e irripetibile. Il nostro compito di cristiani non è far sì che le varie lingue delle donne e degli uomini del nostro tempo riconoscano il primato della nostra di lingua, ma far di tutto perché ogni diversità venga affermata e difesa affinché un’umanità più umana possa edificarsi, fondata sulla logica della pace, della cura e della condivisione.
Buona domenica e buona novena alla Pentecoste.
Don Paolo, don Désiré, fra Luca, diacono Pierlorenzo
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